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Quando parliamo di manutenzione correttiva, è sottinteso che la macchina si è rotta e che l’operazione di intervento ha l’obiettivo di riparare il prodotto. Tale manutenzione può essere associata a una manutenzione preventiva. Possiamo distinguere 2 tipi di manutenzione correttiva:
La manutenzione correttiva curativa
Quest’ultima ha per scopo la riparazione completa dell’impianto (o della macchina) a seguito dell’identificazione del problema senza perturbare il processo o l’utilizzo del sistema collegato a questa macchina.
Per esempio, un motorino del tergicristallo di un’automobile rotto non impedirà a quest’ultima di circolare. Una manutenzione curativa mirerà a sostituire il motorino difettoso con uno nuovo per risolvere definitivamente il problema.
In ambito industriale, potrebbe trattarsi di uno spolveratore la cui portata di aspirazione sia ridotta a causa di un intasamento dei filtri. Ciò non impedirà il processo in alcun modo, essendoci soltanto il rischio di maggiori depositi di polvere a causa della mancanza di aspirazione. La manutenzione correttiva curativa consisterebbe allora nel sostituire i filtri a manica per restituire alla macchina la sua depressione iniziale per poter assolvere alla sua funzione al 100%.
Cosa bisogna ricordare
In entrambi i casi dobbiamo in un primo tempo identificare o localizzare il problema. In un secondo tempo sarà necessario mettere in atto una soluzione per proseguire l’attività. Ci sono quindi due fasi principali: la diagnosi: l’identificazione del problema (la causa, l’effetto, la soluzione) e la riparazione.